Il primo spettacolo butoh, Colori Proibiti (Kinjiki) fu presentato da Tatsumi Hijikata nel 1959. Lo spettacolo, basato sull'omonima novella di Yukio Mishima, aveva per argomento l'omosessualità. L'immagine finale di Yoshito Ohno (figlio dello scrittore Kazuo Ohno) con un pollo vivo tra le gambe fu talmente oltraggiosa per la platea che lo spettacolo venne censurato spegnendo le luci sul palcoscenico. Tatsumi Hijikata venne bandito dal festival ed etichettato come iconoclasta. Grottesco, oscuro, decadente. Nella danza Butoh il danzatore si trasforma in animale, oggetto, coinvolgendolo sul piano psicologico e fisico.
“…la danza è “la realizzazione di un sogno attraverso il corpo”. Quando dico “corpo” mi riferisco ad un corpo totale, che include tutti i livelli: il bio-scheletro, lo spirito e l’intuizione. La danza non è di per sé movimento ma è profondamente connessa con il movimento…” (Masaki Iwana – Atene 2009)
Lê Quan Ninh nasce a Parigi nel 1961. Studia al Conservatoire National de Région de Versailles sotto la direzione di Sylvio Gualda e al Conservatoire de Bondy. Parallelamente inizia a interessarsi all'improvvisazione, al teatro e alla danza. Nel 1987 incontra Peter Kowald al Free Music Festival di Anversa, e da quel momento inizia a collaborare con gli artisti più disparati: Kazue Sawai, Sainkho Namtchylak, Seizan Matsuda, Zeena Parkins, Junko Ueda, Ishii Mitsutaka, Leo Smith, Savina Yanatou, India Cooke, Xu Feng Xia, Werner Lüdi, Gunda Gottschalk, Butch Morris. Tra le varie collaborazioni, parte importante del suo lavoro è condiviso con danzatori, come Clara Cornil Iwana Masaki, Valérie Métivier, Nakamura Yukiko, Michel Raji, Pascal Delhay, Olivia Grandville, Franck Beaubois et Patricia Kuypers. Nel 2006 fonda con la violoncellista Martine Altenburger l'ensemble]h[iatus, gruppo dedito alla musica contemporanea i cui membri sono di volta in volta compositori e improvvisatori.
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